Cibo, tonnellate gettate al vento. La Rete Banco Alimentare ne ha salvate 65mila ma non solo
Fonte: Avvenire - Enrico Negrotti
Uno spreco enorme, che suona beffardo in un mondo dove 925 milioni di persone soffrono la fame, caratterizza la produzione di cibo. Lo certifica uno studio commissionato dalla Fao all`Istituto svedese per il cibo e la biotecnologia (Sik): vengono perse o sprecate ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, circa un terzo di quanto viene prodotto ogni anno per il consumo umano. Frutta e verdura, insieme a radici e tuberi, sono gli alimenti che vengono sprecati maggiormente. Per quanto riguarda l’Italia, la stima di Coldiretti ammonta a 10 milioni di tonnellate di cibo perso ogni anno. Il che comporta una perdita economica pari a 37 miliardi di euro. Ma accanto allo spreco, ricorda
La cifra complessiva che emerge dal rapporto commissionato dalla Fao («Global Food Losses and Food Waste», reperibile sul sito internet della Fao) si suddivide quasi equamente tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo (rispettivamente 670 e 630 milioni di tonnellate), ma se si guarda lo spreco pro capite, è nel Nord del mondo che si verifica la maggiore distruzione di cibo ancora perfettamente commestibile Infatti in Europa e in Nord America lo spreco da parte del consumatore è calcolato intorno ai 95-
Il rapporto, commissionato dalla Fao in occasione del congresso internazionale «Save the food!», in programma a Düsseldorf (Germania) i prossimi 16 e 17 maggio, distingue tra perdite alimentari e spreco di cibo. Le perdite alimentari sono più rilevanti nei Paesi in via di sviluppo a causa delle infrastrutture carenti, della scarsa tecnologia e della mancanza di investimenti nei sistemi agroalimentari. Lo spreco di cibo è invece più un problema dei Paesi industrializzati, assai spesso a livello di venditori e consumatori che gettano nella spazzatura cibo in perfette condizioni che si potrebbe benissimo mangiare.
Restano molto differenti anche le modalità della produzione e dello spreco. Infatti, indica lo studio Fao, la produzione alimentare totale pro capite destinata al consumo umano è calcolata nei Paesi ricchi intorno ai
Nel nostro Paese 65mila tonnellate l'anno recuperate e donate
Dal 1989 sono state salvate dallo spreco e distribuite ai poveri 800.000 tonnellate di cibo, solo in Italia dove gli alimenti raccolti sono stati 65.000 tonnellate solo nel
Così vengono salvati gli alimenti in eccesso della ristorazione
Il 16 luglio 2003 è entrata in vigore in Italia - primo tra i Paesi europei - la legge 155, detta del Buon Samaritano, premessa giuridica per recuperare le ingenti quantità di prodotti alimentari freschi e cucinati in eccesso nel settore della ristorazione organizzata (hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori scolastici, esercizi al dettaglio, etc.), I prodotti raccolti sono ottimi e perfettamente integri, eppure di norma smaltiti al pari dei rifiuti per il solo fatto di essere invenduti o non distribuiti a fine servizio, con gravi costi economici e sociali per la collettività intera.
Siticibo, servizio della Fondazione Banco Alimentare, oltre alle grosse quantità di alimenti recuperabili dal canale della ristorazione organizzata, provvede al crescente bisogno di aiuti alimentari da parte di enti caritativi che accolgono persone indigenti. Tra cui le mense per poveri, le case famiglia, le comunità residenziali per anziani indigenti o patologie cronicizzate, i centri di prima assistenza, gli enti di sostegno periodico alle famiglie,etc. ll servizio viene effettuato giornalmente da volontari che - trasferiscono le eccedenze laddove il bisogno è più urgente.